Recupero Caserma di Campobrun - Ala

Committente

Provincia Autonoma di Trento

Luogo

Comune di Ala - Riserva Naturale di Campobrun (TN)

Anno

2015

I lavori eseguiti dalla nostra azienda, sotto la direzione dell’architetto Fiorenzo Meneghelli, si sono svolti con la sorveglianza dell’architetto Valentina Barbacovi e l’assistenza del geometra Flavia Merz, tecnici della Soprintendenza dei Beni Culturali di Trento.

Il nome CAMPO BRUN è citato nel 1203 come Campo Pruno, poi nel 1525 come Campo Bruno, forse termine identificativo di colore della zona.

Oggi la Riserva naturale guidata di Campobrun, istituita nel 1971, è un’area naturale protetta di proprietà della Provincia Autonoma di Trento che si estende su una superficie di circa 429 ettari, di cui 129 a bosco, nel Comune di Ala. L’area è posta a confine con la Provincia di Verona e si collega sia alla Foresta Demaniale Regionale di Gazza (istituita nel 1911) che al Parco Naturale Regionale della Lessinia.

L’area di Malga Campobrun è citata in vari episodi collegati alla Prima Guerra Mondiale.

Poco prima dell’entrata in guerra dell’Italia, Remo Galvagni ( 1897-1915, Medaglia d’argento al Valore Militare del 6° Alpini ) insieme al fratello intraprese una fuga avventurosa dall’area trentina austriaca, il cui racconto è tratto dal Notiziario del Gruppo Milano Centro “Giulio Bedeschi”, sezione ANA Milano: ”Quasi verticalmente al di sopra di noi incominciavano a profilarsi gigantesche, minacciose le pale aguzze della Cima Posta che potevano seppellirci a valle con la valanga. Sotto di noi scorgevamo Campo Grosso, la Malga e la caserma austriaca presso il confine.
Discendemmo alle falde di Campobrun e con una volata sugli sci ci portammo a una caserma. Esultanza nostra al constatare che era italiana; stupore delle Guardie di Finanza al vederci in quell’arnese…”.

Anche la vicenda di Cesare Battisti trova il suo epilogo nell’area di Campobrun. Con l’entrata in guerra dell’Italia (24 maggio 1915) Cesare Battisti si arruola volontario nel Battaglione Alpini Edolo, promosso ufficiale è traferito al Battaglione Vicenza del 6º Reggimento Alpini, operante sul Monte Baldo nel 1915 e sul Pasubio nel 1916. Nel maggio 1916 si trova a Malga Campobrun, in attesa dell’inizio della famosa Strafexpedition (15 maggio – 15 giugno 1916), preparando la controffensiva italiana. Il 10 luglio 1916 il Battaglione Vicenza riceve l’ordine di occupare il Monte Corno di Vallarsa (1765 m) sulla destra del Leno in Vallarsa, occupato dalle forze austro-ungariche. La quarta compagnia proveniente da malga Campobrun è comandata dal tenente Cesare Battisti che ha ai suoi ordini il sottotenente Fabio Filzi.

Nelle operazioni, molti Alpini caddero sotto i colpi dei Kaiserjäger austriaci, mentre molti altri furono fatti prigionieri, tra cui Cesare Battisti stesso che, dopo essere stato riconosciuto, fu tradotto e incarcerato a Trento e lì impiccato.