Restauro Chiesa Ossario di S. Stefano - Bezzecca

Committente

Parrocchia di Santo Stefano

Luogo

Bezzecca (TN)

Anno

2007

Il paese di Bezzecca è noto per il celebre “Obbedisco” di Garibaldi: qui si svolse una cruenta battaglia il 21 luglio del 1866.
Garibaldi, giunto in paese in carrozza perché precedentemente ferito, diresse le operazioni dello scontro che vide cadere un centinaio di soldati italiani e 31 austriaci: le truppe garibaldine riuscirono comunque a difendere la posizione precedentemente conquistata. Nei primi giorni di agosto giunse la notizia di un prossimo armistizio tra Italia ed Austria (Terza guerra d’indipendenza), Garibaldi e i suoi furono costretti ad abbandonare la Valle di Ledro e la questione delle “terre irredente” fu momentaneamente archiviata.

Con la Prima guerra mondiale Bezzecca si trovò nuovamente in “prima linea” e il sito è ricchissimo di opere e testimonianze di quel drammatico evento. Ci si muove quindi in un “sistema” affascinante e tuttavia complesso, dove le diverse memorie si intersecano e, a volte, si confondono, a celebrare l’impresa garibaldina del 1866 fino a rendere omaggio ai caduti italiani della Seconda guerra mondiale.

Il sacrario militare si trova all’interno della Chiesa di Santo Stefano, posta sull’omonimo colle. Il percorso può iniziare dalla piazza principale del paese prendendo una stradina pavimentata: dopo poche decine di metri si trova la “Galleria La Marmora”, costruita nel 1916 dal 7° Reggimento Bersaglieri come ricovero delle truppe che qui difendevano la posizione. Una scala a chiocciola di 82 gradini porta sulla sommità del Colle di Santo Stefano e immette nella zona monumentale.
All’esterno della chiesa si trovano un cannone da 75 usato dalle truppe italiane nel 1918, una grande croce proveniente dal vecchio cimitero adiacente alla chiesa e una colonna donata a Bezzecca dalla città di Roma nel 1924: sul basamento l’iscrizione “Monito di guerra, monito di pace: Obbedisco”.

La Chiesa venne consacrata nel 1521: danneggiata nel corso dei combattimenti del 1866 fu subito meta di pellegrinaggio di curiosi e di cittadini ostili al governo austriaco.
Nel 1896 le salme dei caduti della battaglia del 1866 furono trasportate in chiesa dall’attiguo cimitero e custodite in una tomba ancora esistente nella navata. Nel trentennale della battaglia il Consiglio provinciale di Brescia propose l’erezione di un monumento ossario sul Colle: il governo austriaco rispose con un’altra iniziativa erigendo sul vicino Dos Cerì una grande croce marmorea, “alla memoria dei guerrieri austriaci e italiani caduti nel fatto d’armi 21 luglio 1816”.

Dopo la Prima Guerra Mondiale Bezzecca divenne un simbolo dell’avvenuta e completata “Redenzione”: nel 1921 fu visitata dal re Vittorio Emanuele III mentre dagli anni ’30 l’area entrò nel grande progetto nazionale di monumentalizzazione della Grande Guerra. Il progetto e gran parte dei lavori furono assegnati all’architetto Giovanni Greppi e all’artista Giannino Castiglioni, un sodalizio artistico protagonista dei principali sacrari militari in Italia, Monte Grappa e Redipuglia su tutti.
L’inaugurazione della Chiesa-ossario avvenne il 27 agosto 1939, alla presenza del generale Tarditi, il primo, nel novembre del 1918, ad entrare in Trento con i Cavalleggeri di Alessandria.

All’interno della Chiesa il visitatore compie un percorso simbolico, una “via eroica” carica di valenze religiose, un messaggio di monito e allo stesso tempo di incitamento.
Alle pareti vi sono le stazioni della “Via Crucis”, sul pavimento è disegnata una grande croce ai cui bracci corrispondono, una in fronte all’altra, le edicole ossario dei caduti garibaldini e dei caduti della Prima Guerra Mondiale.
Il corpo centrale della croce disegnata sulla pavimentazione porta al “Monumento al Fante caduto”, posto di fronte all’altare e dietro al quale vi è un dipinto della Crocifissione.

Il percorso monumentale e della memoria continua anche al di fuori della Chiesa, su tutto il Colle di Santo Stefano e sul vicino Dos Cerì. Tra le tante testimonianze vi sono i monumenti legati alle vicende della Seconda guerra mondiale, a ricordo dei caduti ledrensi, la lapide a ricordo dei volontari italiani caduti nel 1866, occultata in un primo tempo dalle autorità austriache e poi riportata alla luce dopo la Prima guerra mondiale, un busto bronzeo opera dello scultore Silvio Zaniboni e raffigurante la medaglia d’oro Federico Guella, irredentista nativo di Bezzecca e caduto nella “Battaglia di Castel Dante” nel dicembre del 1915.
Su tutto il Colle si trovano infine i camminamenti e le trincee italiane della Prima guerra mondiale, ottimamente conservate e percorribili per centinaia di metri.

La Chiesa – Ossario di Santo Stefano è aperta solo nei mesi estivi, da giugno a settembre con orario 10.00-17.30.

Per un profilo più ampio e dettagliato sulla storia del Colle e della chiesa di Santo Stefano si può consultare:
– Cinzia D’Agostino, Michele Cunaccia, Santo Stefano in Colle a Bezzecca. Il restauro della chiesa ed Ossario dei caduti risorgimentali e della Grande Guerra, Trento 2009.